Quarto Giorno
Questa notte ho faticato a prendere sonno.
Per la maggior parte del tempo ho tremato, in preda al nervoso. Quando finalmente sono riuscito ad addormentarmi, i sogni hanno provveduto a disturbare il resto della notte. Niente di orribile come i vermi o altre cose simili.
C’era Richard Lancaster, con la scatola bianca in mano e mi diceva di accettarla. Aveva quel sorriso tanto gentile quanto finto che si vede quasi sempre sui volti delle commesse. Indossava il suo classico vestito elegante colore della notte. Io cercavo di resistere alla sua proposta, ma mi era impossibile. Ero completamente ammaliato dalla personalità calma e rassicurante di quell’uomo. Alla fine cedetti. Stavo per aprire la scatola quando mi ritrovai sveglio.
La rabbia che mi aveva fatto compagnia per parte della notte tornò alla carica non appena i miei occhi furono nuovamente aperti.
uando finalmewqL’idea che la mia vita sia controllata da quel sadico di Richard Lancaster mi manda in bestia. Lui mi ha parlato e prima che io potessi rendermene conto, ero intrappolato nelle sue parole. Pendevo dalle labbra di quell’uomo come una ragazzina adolescente davanti alla sua rockstar preferita. Mi ha soggiogato con una facilità impressionante e tuttora continua a prendersi gioco di me.
Io non sono una persona, non per lui. Io sono il suo giocattolo del momento, creato per farlo divertire fino a quando ne avrà voglia e poi per essere distrutto, quando avrà finito di giocarci.
Quando un altro giocattolo stuzzicherà la sua malvagia fantasia.
Chissà quanti altri si sono trovati nei miei panni…
.-. .. -.-. …. .- .-. -.. -.. . …- . -- --- .-. .. .-. .
Non potete immaginare quanto ho gridato.
Ho gridato fino a sentire le corde vocali bruciare come ferro rovente, fino quasi a strapparle. Sentivo i tendini del collo tesi come corde di violino, sotto la pelle tirata all’estremo. Urla così colme di rabbia e odio da far rabbrividire le creature più spaventose. Una cascata di lamenti fuori controllo. Se potessi averlo tra le mie mani…
Probabilmente mi ucciderebbe, ma non prima che l’abbia fatto pentire per ciò che mi sta facendo. Sempre ammesso che un essere spregevole come lui sappia il significato di pentimento.
Quel sadico bastardo senz’anima…
Sento il rancore crescere all’infinito dentro la mia anima, divorandola come un tumore infernale. Mai in vita mia ho provato un odio profondo fino a questo punto. Non credevo nemmeno che potessi portare così tanto odio all’interno del mio corpo.
Ho preso a pugni la porta, colpendola con tutta la forza che mi rimane, fino a farmi sanguinare entrambe le mani. Ho pianto e gridato di nuovo. Ho scaraventato in terra ogni vaso, ogni quadro. Ora il pavimento della casa è un cimitero di ornamenti, composto da cocci di porcellana e schegge di vetro. Tutto è successo senza emettere il minimo rumore. Non il frastuono dei vasi che si frantumavano sul pavimento, non il rumore acuto dei vetri che vanno in mille pezzi. Nulla di nulla.
Il silenzio invulnerabile che domina questa cosa è rimasto immutato nonostante i miei sforzi.
Eppure Lui ieri ha bussato. Io l’ho sentito. Ho udito chiaramente il suono emesso dal legno. Un suono deciso ma delicato, come se avesse colpito la porta con una grazia ed un eleganza indescrivibile per amor delle sua curatissime mani. Per quello mi sono precipitato di corsa alla porta, come se da quella corsa dipendesse la mia stessa vita. E quando ho passato il mio foglio di carta contenente la richiesta d’aiuto sotto la porta, in cambio ho ricevuto un altro messaggio.
“Caro Philip, spero che lei si stia godendo il suo soggiorno. Non ha ancora aperto il regalo che le ho lasciato in frigorifero, ma lo farà. Prima o poi… lo farà. Un uccellino mi ha detto che stava cercando informazioni all’interno della casa su eventuali inquilini precedenti a lei. Non le troverà, ma Voglio aiutarla. La risposta è sì, c’è stata un'altra persona oltre a lei. Solo una.
Si chiama Shelly Redbird. Nata a Danbury, nel Connecticut il 10 maggio del 1978. Nel 1996 conobbe un uomo, si sposarono ed ebbero due figli. Il primo nacque nel 1998 e la seconda nel 1999. Verso la fine del 2005 il marito uccise brutalmente i due figli e la obbligo a nutrirsi del loro sangue. Nei primi del 2006 lei uccise il marito nella stessa maniera e venne giudicata incapace di intendere e di volere. Motivo per cui venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il suo caso mi incuriosì da subito, così dopo averla osservata scrupolosamente nel 2007 la feci uscire e gli parlai della casa.
E’ rimasta dentro per sette giorni prima di aprire il regalo ed uscire.
Spero di esserle stato d’aiuto.
Le auguro un felice proseguimento e mi raccomando non faccia troppo rumore.
Cordiali Saluti.
Richard Lancaster.”
Quella lettera mi ha mandato in bestia e tuttora mi sento nervoso al pensiero. Il tono gentile e sadico con cui è scritta è così esplicito che posso sentire Richard godere attraverso la carta. E’ assurdo vedere come per lui la vita delle persone sia insignificante e quanto sia un gioco riempirla di sofferenza. Inoltre come poteva sapere che io proprio poche ore prima stavo cercando informazioni su eventuali precedenti inquilini.
“Un uccellino mi ha detto che cercava informazioni..”
Non ho motivo di credere che sia così, ma nemmeno di dubitarne. Per quanto ne so, non ha mai mentito. Che sia stata l’ombra? Possibile che sia ancora nascosta e che mi stia spiando? Che sia una sorta di seguace messo da Richard per controllare che tutto andasse secondo i suoi piani? Eppure ho controllato ovunque e non ho visto nulla. Potrebbero esserci delle microspie nascoste da qualche parte o qualcos’altro. Forse davvero Richard non è umano, forse è un demone o qualcosa di simile.
E poi c’è quella scatola, che mi terrorizza e incuriosisce. Cosa nasconde? E perché Richard ha detto “è stata dentro sette giorni prima di aprire il regalo e uscire”.
Non so più un cazzo. Solo che più il tempo passa e più sembra scorrere veloce, come se la casa lo stesse mangiando insieme ai rumori.
E che Richard vuole che io apra la scatola…
Per la maggior parte del tempo ho tremato, in preda al nervoso. Quando finalmente sono riuscito ad addormentarmi, i sogni hanno provveduto a disturbare il resto della notte. Niente di orribile come i vermi o altre cose simili.
C’era Richard Lancaster, con la scatola bianca in mano e mi diceva di accettarla. Aveva quel sorriso tanto gentile quanto finto che si vede quasi sempre sui volti delle commesse. Indossava il suo classico vestito elegante colore della notte. Io cercavo di resistere alla sua proposta, ma mi era impossibile. Ero completamente ammaliato dalla personalità calma e rassicurante di quell’uomo. Alla fine cedetti. Stavo per aprire la scatola quando mi ritrovai sveglio.
La rabbia che mi aveva fatto compagnia per parte della notte tornò alla carica non appena i miei occhi furono nuovamente aperti.
uando finalmewqL’idea che la mia vita sia controllata da quel sadico di Richard Lancaster mi manda in bestia. Lui mi ha parlato e prima che io potessi rendermene conto, ero intrappolato nelle sue parole. Pendevo dalle labbra di quell’uomo come una ragazzina adolescente davanti alla sua rockstar preferita. Mi ha soggiogato con una facilità impressionante e tuttora continua a prendersi gioco di me.
Io non sono una persona, non per lui. Io sono il suo giocattolo del momento, creato per farlo divertire fino a quando ne avrà voglia e poi per essere distrutto, quando avrà finito di giocarci.
Quando un altro giocattolo stuzzicherà la sua malvagia fantasia.
Chissà quanti altri si sono trovati nei miei panni…
.-. .. -.-. …. .- .-. -.. -.. . …- . -- --- .-. .. .-. .
Non potete immaginare quanto ho gridato.
Ho gridato fino a sentire le corde vocali bruciare come ferro rovente, fino quasi a strapparle. Sentivo i tendini del collo tesi come corde di violino, sotto la pelle tirata all’estremo. Urla così colme di rabbia e odio da far rabbrividire le creature più spaventose. Una cascata di lamenti fuori controllo. Se potessi averlo tra le mie mani…
Probabilmente mi ucciderebbe, ma non prima che l’abbia fatto pentire per ciò che mi sta facendo. Sempre ammesso che un essere spregevole come lui sappia il significato di pentimento.
Quel sadico bastardo senz’anima…
Sento il rancore crescere all’infinito dentro la mia anima, divorandola come un tumore infernale. Mai in vita mia ho provato un odio profondo fino a questo punto. Non credevo nemmeno che potessi portare così tanto odio all’interno del mio corpo.
Ho preso a pugni la porta, colpendola con tutta la forza che mi rimane, fino a farmi sanguinare entrambe le mani. Ho pianto e gridato di nuovo. Ho scaraventato in terra ogni vaso, ogni quadro. Ora il pavimento della casa è un cimitero di ornamenti, composto da cocci di porcellana e schegge di vetro. Tutto è successo senza emettere il minimo rumore. Non il frastuono dei vasi che si frantumavano sul pavimento, non il rumore acuto dei vetri che vanno in mille pezzi. Nulla di nulla.
Il silenzio invulnerabile che domina questa cosa è rimasto immutato nonostante i miei sforzi.
Eppure Lui ieri ha bussato. Io l’ho sentito. Ho udito chiaramente il suono emesso dal legno. Un suono deciso ma delicato, come se avesse colpito la porta con una grazia ed un eleganza indescrivibile per amor delle sua curatissime mani. Per quello mi sono precipitato di corsa alla porta, come se da quella corsa dipendesse la mia stessa vita. E quando ho passato il mio foglio di carta contenente la richiesta d’aiuto sotto la porta, in cambio ho ricevuto un altro messaggio.
“Caro Philip, spero che lei si stia godendo il suo soggiorno. Non ha ancora aperto il regalo che le ho lasciato in frigorifero, ma lo farà. Prima o poi… lo farà. Un uccellino mi ha detto che stava cercando informazioni all’interno della casa su eventuali inquilini precedenti a lei. Non le troverà, ma Voglio aiutarla. La risposta è sì, c’è stata un'altra persona oltre a lei. Solo una.
Si chiama Shelly Redbird. Nata a Danbury, nel Connecticut il 10 maggio del 1978. Nel 1996 conobbe un uomo, si sposarono ed ebbero due figli. Il primo nacque nel 1998 e la seconda nel 1999. Verso la fine del 2005 il marito uccise brutalmente i due figli e la obbligo a nutrirsi del loro sangue. Nei primi del 2006 lei uccise il marito nella stessa maniera e venne giudicata incapace di intendere e di volere. Motivo per cui venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il suo caso mi incuriosì da subito, così dopo averla osservata scrupolosamente nel 2007 la feci uscire e gli parlai della casa.
E’ rimasta dentro per sette giorni prima di aprire il regalo ed uscire.
Spero di esserle stato d’aiuto.
Le auguro un felice proseguimento e mi raccomando non faccia troppo rumore.
Cordiali Saluti.
Richard Lancaster.”
Quella lettera mi ha mandato in bestia e tuttora mi sento nervoso al pensiero. Il tono gentile e sadico con cui è scritta è così esplicito che posso sentire Richard godere attraverso la carta. E’ assurdo vedere come per lui la vita delle persone sia insignificante e quanto sia un gioco riempirla di sofferenza. Inoltre come poteva sapere che io proprio poche ore prima stavo cercando informazioni su eventuali precedenti inquilini.
“Un uccellino mi ha detto che cercava informazioni..”
Non ho motivo di credere che sia così, ma nemmeno di dubitarne. Per quanto ne so, non ha mai mentito. Che sia stata l’ombra? Possibile che sia ancora nascosta e che mi stia spiando? Che sia una sorta di seguace messo da Richard per controllare che tutto andasse secondo i suoi piani? Eppure ho controllato ovunque e non ho visto nulla. Potrebbero esserci delle microspie nascoste da qualche parte o qualcos’altro. Forse davvero Richard non è umano, forse è un demone o qualcosa di simile.
E poi c’è quella scatola, che mi terrorizza e incuriosisce. Cosa nasconde? E perché Richard ha detto “è stata dentro sette giorni prima di aprire il regalo e uscire”.
Non so più un cazzo. Solo che più il tempo passa e più sembra scorrere veloce, come se la casa lo stesse mangiando insieme ai rumori.
E che Richard vuole che io apra la scatola…